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    • Book Blogger Blabbering | Intervista a Erica Casalini di La Leggivendola

      Posted at 11:50 am11 by ophelinhap, on November 4, 2016

      bbb

      Da un’idea di A Clacca piace leggere è nato il BBB (Book Bloggers Blabbering).

      Di cosa si tratta? 11 blogger si raccontano. Ogni settimana una di loro verrà intervistata da un’altra blogger e ospitata ogni volta sulla sua pagina. Un modo carino, insomma, di parlare di libri, conoscersi meglio, scoprire nuovi blog da seguire – un po’ nello spirito della mia rubrica Un’ora con.

      Tutte le interviste si compongono di cinque domande, uguali per tutte le blogger, più alcune domande a sorpresa ideate da chi conduce l’intervista. Trovate il calendario completo con tutte le date e i link ai blog ospiti e ospitanti alla fine di questo articolo.

      Vi lascio all’esuberante Erica di La Leggivendola, con cui condivido la passione per Jane Austen, Londra e Harry Potter. Buona lettura!

      leggy-avatar

      1-      Com’è iniziata la tua avventura da lettrice?

      Ah, a questa domanda cui so rispondere subito, senza manco pensarci, è un ricordo vividissimo. Ero seduta sul pavimento in cucina, col gattone Romeo sulle ginocchia, aspettavamo che tornasse mio padre per metterci a tavola per la cena. Indossavo una tuta porpora delle tartarughe ninja, ricordo anche questo, e ricordo che ero in prima elementare. Ecco, mio padre torna e mi allunga una versione ultra-semplificata di La bella addormentata nel bosco. Quella sera mia madre mi ha insegnato a leggere, ero spalmata su di lei nel lettone e padre ronfava dall’altro lato. È stato un momento prezioso, forse se avessi iniziato a leggere spronata unicamente dagli insegnanti l’atto della lettura avrebbe avuto per me tutto un altro significato.

      Poi beh, è arrivato Pandi, sono arrivati i Piccoli Brividi, gli Istrici, il Battello a Vapore… che poi a parte Pandi sono collane cui torno volentierissimo pure adesso 😛

      leggy-austen-1

      2-      Com’è nata l’idea di aprire un blog e condividere le tue letture con un pubblico?

      Volevo chiacchierare di libri ma non avevo poi tantissima gente con cui farlo. Avevo passato il pomeriggio a studiare giapponese con due amiche e compagne di corso – in un periodo che mi pare lontanissimo – e avevo cercato di introdurre una riflessione su… beh, sul perché trovassi ributtante Tre metri sopra il cielo, non è che fosse poi questo argomentone. Solo che il discorso è caduto nel vuoto. Ho aperto il blog quella sera stessa, e poi ho continuato a scribacchiare di libri. Non so bene come farei senza, pur contando che gli amici lettori non mi mancano affatto, e pure di un certo livello.

      rory

      3-      Qual è il tuo libro del cuore e perché ce lo consiglieresti?

      Ad ogni lettore va un libro del cuore diverso, la mia risposta varierebbe moltissimo a seconda di chi potrei avere davanti. Ma il libro che sento più mio in assoluto è Nessun dove di Neil Gaiman. Adoro il modo in cui Neil dà forma a un mondo altro rispetto al nostro, che lo include e ne è incluso, che possiamo quasi aspettarci che esista perché non nega la realtà in cui viviamo, si limita ad affiancarla con discrezione. E poi i personaggi, Londra di Sotto, le scelte importanti. Forse di Nessun dove apprezzo soprattutto la domanda sottintesa del protagonista al “Ma è davvero tutto qui?” rivolto al mondo normale in cui ha vissuto fino al suo incontro con Porta. C’è dell’altro. Deve esserci dell’altro.

      (Io di norma lo trovo nei libri.)

      belle.gif

      4-      Dietro le quinte: come si svolge la giornata tipo di una bookblogger?

      Oddio, non sono certo un grande esempio xD

      Ma la prima cosa che faccio dopo colazione è sbirciare il blogroll in cerca di post interessanti, scrivere una recensione se ho terminato da poco una lettura – e se ho tempo, mannaggia – e andare avanti con gli impegni. Inframezzandoli coi libri.

      (le bancarelle di libri usati di Torino, mannaggia, c’ho lasciato l’anima.)

      jess

      5-      Un vantaggio e uno svantaggio di essere una bookblogger

      Potrei rispondere con la becerata dei libri gratis, ma sarebbe giusto una becerata.

      No, la parte migliore sono le informazioni che finiscono immancabilmente per raggiungerti sui libri in generale. Sulle novità, sulle ristampe, sul mondo editoriale, su determinati autori… ci si ritrova immersi in un contesto così pregno di letteratura che se ne viene inghiottiti e risputati pieni di nozioni. Si sa sempre cosa leggere. Sempre.

      Lo svantaggio, dal mio punto di vista, non è tanto l’impegno – anche perché a me capita di prendere lunghissime pause, che magari mi pesano un po’ ma senza troppi sensi di colpa – quanto la responsabilità di ciò che si consiglia e sconsiglia. Ci rimango davvero male quando consiglio un libro convincendo qualcuno a procurarselo e poi questo qualcuno non lo gradisce. Tre anni fa circa ho chiacchierato con entusiasmo di L’inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender, che ho adorato oltre ogni previsione. Ecco, una ragazza – la blogger di Mezza Tazza, per la precisione – se l’è procurato subito sulla fiducia, solo che non le è piaciuto. Mi dispiace ancora adesso, ‘cidenti.

      Figuriamoci poi la responsabilità di stroncare un libro. Quella non riesco ad addossarmela, lo ammetto. Se un libro è proprio brutto, evito di parlarne e basta. Sono una blogger pavida.

      leggy-potter

      6-      Un personaggio in cui ti immedesimi particolarmente

      Sono tanti, faccio fatica a sceglierne uno. Potrei dire Elinor Dashwood di Ragione e Sentimento, Anita Blake della serie di Laurell K. Hamilton, Brienne delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, Delirio dal Sandman di Neil Gaiman e decine di altri personaggi.

      Il fatto è che al momento quello che sento più mio è Pollyanna, anche se Pollyanna non lo rileggo da quando ero piccola e sicuramente ne ho un ricordo rarefatto e impreciso. Negli ultimi anni mi sono resa conto di quanto l’insegnamento di Pollyanna abbia fatto presa su di me, e ci torno spesso con la mente, specie quando le cose non vanno benissimo. Cercare il lato positivo di ogni situazione, cercare sempre di estrapolarne il meglio. Mettercela tutta per essere felici e per fare felici gli altri, che diamine, alla fine non conta nient’altro. Nient’altro.

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      7-      Se il tuo blog fosse una canzone, sarebbe…

      Quanto è malsano che mi sia venuta in mente la sigla dell’Ape Maia? 😉

      Forse Three Black Crows dei Blackmore’s Night. Non è una canzone che ascolto spessissimo, ma è allegra e leggera e parla di tre corvi che dall’alto di un albero osservano il mondo andare avanti. Stavo per rispondere Skalds and Shadows dei Blind Guardian – che comunque è bellissima – ma non sono così seria 😛

      8-      Il tuo posto del cuore

      Non ho un posto del cuore. Ci sono tanti luoghi che identifico come “nidi” o “tane”, ma dipende unicamente dal fatto che sono impregnati delle persone cui voglio bene. Il mio posto del cuore è insieme a loro.

      Che finale orrendamente sdolcinato 😉

      Grazie mille a Manuela per avermi ospitato su questo spazio  e a Clacca per aver dato il via alle interviste. È stato un sacco divertente. Saluti e buoni libri a tutti 😀

      hermione

      Calendario BBB:

      Venerdì 7 ottobre – Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri intervista Carla di Una banda di cefali

      Venerdì 14 ottobre – Carla di Una banda di cefali intervista Claudia di a clacca piace leggere

      Venerdì 21 ottobre – Claudia di a clacca piace leggere intervista Irene di Librangolo Acuto

      Giovedì 27 ottobre – Simona di Letture sconclusionate intervista Daniela di Appunti di una lettrice

      Venerdì 4 novembre – Manuela di Impressions chosen from another time intervista Erica di La leggivendola

      Venerdì 11 novembre – Daniela di Appunti di una lettrice intervista Diletta di Paper Moon

      Venerdì 18 novembre – Erica di La leggivendola intervista Camilla di Bibliomania

      Venerdì 25 novembre – Fabrizia di Il mondo urla dietro la porta intervista Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri

      Venerdì 2 dicembre – Irene di Librangolo Acuto intervista Manuela di Impressions chosen from another time

      Venerdì 9 dicembre – Diletta di Paper Moon intervista Fabrizia di Il mondo urla dietro la porta

      Venerdì 16 dicembre – Camilla di Bibliomania intervista Simona di Letture sconclusionate

      Evento Facebook: qui il link

      Posted in Guestpost e interviste | 4 Comments | Tagged Aimee Bender, book bloggers blabbering, bookblogger, elinor dashwood, interviste, Neil Gaiman, Pollyanna, Ragione e Sentimento
    • Un’ora con…Norma Amitrano di Il soffitto si riempie di nuvole

      Posted at 11:50 am10 by ophelinhap, on October 25, 2016

      norma

       

      Quello di Norma è un bel mondo.

      È un mondo colorato, pieno di intraprendenza, di fantasia e di creatività.

      È un mondo delicato, intessuto di ricordi e memorie leggere come quelle nuvole che riempiono il soffitto del blog.

      È un mondo genuino, creato da una persona che non si sforza di adattarsi alle mode e non cerca di piacere a tutti i costi, ma rimane se stessa, sempre.

      È un mondo ironico, in cui spesso l’ansia fa capolino, ma viene decostruita e sdrammatizzata con leggerezza.

      Ora però ve lo faccio raccontare da Norma, il suo mondo, che è meglio.

       

      unnamed.jpg

       

      Il soffitto si riempie di nuvole: come e perché?

      Quando ero adolescente scrivevo poesie. In ogni classe che si rispetti c’è sempre la ragazzetta pallida col trucco sbavato di nero che scrive poesie, nella mia classe si era deciso che dovessi essere io. Di solito si trattava di versucoli malinconici, pervasi da quello che mi pareva spleen ma in realtà erano i 17 anni. Ogni tanto, però, sbucavano dal nulla sprazzi di speranza, colori chiari, cieli azzurri, voli di rondini, soffitti pieni di nuvole.

      E infatti Il soffitto si riempie di nuvole è il verso iniziale di un componimento, per il resto dimenticabile, che dovrei aver scritto da qualche parte in un diario del 2005.

      Non mi è più tornato in mente fino al 2011, quando decisi di aprire un blog. Non sapevo cosa mai avrei potuto scriverci dentro, sapevo solo che doveva essere azzurro e leggero.

       

      Chi c’è dietro Il soffitto si riempie di nuvole?

      Norma, 30 anni, perenne indecisa e perfezionista, di fronte alla richiesta di una presentazione si blocca come un cerbiatto che ha appena udito un fruscio tra le foglie, certo della morte imminente.

      Questa presentazione in particolare l’ho cominciata, penso, 720 volte.

      Sono curiosa, cocciuta, idealista e suscettibile. Il mio ruolo nel mondo è dare risposta alla domanda “Insicurezza e narcisismo sono conciliabili?” 1

      Lavoro come copywriter e come barista, a volte nello stesso momento.

      Leggo appena posso, cammino sempre, potrei essere presa come testimonial delle linee di autobus della mia città.

      Sono afflitta da una lieve ossessione per i quaderni: ne ho uno per ogni occasione. Il mio primo diario risale al 1994. Rileggendoli a distanza di tempo, scopro che ci scrivo dentro quasi sempre le stesse cose: “Cambierò? Migliorerò? Supererò questo e quest’altro? Diventerò all’improvviso una persona meno ansiosa?” 2

      Amo i travestimenti, la recitazione e il teatro. Sì, amo anche il palcoscenico, camminare finalmente sulle assi di legno diseguali dopo mesi di prove in uno stanzone, sentire il calore delle luci sulla testa e l’odore polveroso del sipario nelle narici, mettermi nei panni del personaggio, guardarmi allo specchio e riconoscermi. Sì, sono reduce da uno spettacolo, non parlatemi della realtà, è troppo difficile.

       

      1 La risposta è naturalmente sì

      2 La risposta è naturalmente no

      teatrobis

       

      Il tuo scaffale d’oro

      Lo prendo e lo spargo sul tavolo, mescolando le età, facendo incontrare i personaggi tra di loro.

      Ci sono Le correzioni di Franzen, Revolutionary Road di Yates, Olive Kitteridge di Elizabeth Strout. Ci sono Anna Karenina ed Emma Bovary. Oh, e c’è Lolita. E Julien Sorel, mio adorato stronzetto, dove ti eri nascosto?

      C’è Neil Gaiman che sa sempre in quale mondo portarmi a spasso.

      C’è Harry Potter: ho iniziato a leggerlo solo un anno fa, mi chiedo perché non l’abbia fatto prima. C’è Sylvia Plath, sempre e da sempre. C’è Rimbaud, che, anche se non lo leggo da anni, è ancora lì che passeggia mani in tasca, Petit-Poucet rêveur. Ci sono i Wu Ming. C’è Calvino con le sue città invisibili, c’è L’isola di Arturo col suo incanto senza fine.

      Ci sono i libri di quando ero bambina, come Piccole donne o qualsiasi romanzo di Bianca Pitzorno, Le streghe di Roahl Dahl, Il Mistero di Agnes Cecilia di Maria Gripe (che ha decisamente vinto il premio di Libro più letto dalla sottoscritta).

       

      Un personaggio in cui ti immedesimi particolarmente

      Per motivi che prima o poi mi diventeranno lampanti, tendo a immedesimarmi quasi sempre nei personaggi antipatici e insopportabili. Inizia subito un rapporto d’odio che si trasforma piano piano in comprensione e infine in riconoscimento.

      Mi è successo soprattutto con Emma Woodhouse, la protagonista del romanzo di Jane Austen, che mi ha messo di fronte a uno specchio con questa frase:

      “Che cosa meritate?”
      “Oh, merito sempre il trattamento migliore, perché non ne accetto altri.”

      Mi sono sentita e mi sento tuttora Emma Bovary, Julien Sorel, Cathy Earnshaw – irrequietezza allo stato puro.

      Alle elementari, invece, mi immedesimavo decisamente in Harriet la spia, la protagonista di Professione? Spia! di Louise Fitzhugh, tant’è che per un periodo me ne sono andata in giro scrivendo sul taccuino ogni cosa o movimento che vedessi, alla ricerca di chissà quali scoop di paese.

      Se invece dovessi scegliere il personaggio di una serie, la parte di me più altera e snob sta già trasformandosi in Lady Mary mentre scende la scalinata di Downton Abbey. E lì siamo ben oltre l’antipatia e l’insopportabilità, ma sarei abbigliata benissimo e andrei a cavallo e potrei finalmente alzare il sopracciglio con aria di superiorità di fronte alla maggior parte delle cose della vita – sarebbe bellissimo.

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      Termino col personaggio di un film che amo molto: Ofelia de Il labirinto del fauno. Le lacrime che piango quando lo guardo sono per lei e per me.

      (Perdonami Manuela, tu mi hai chiesto un personaggio, io te ne ho scritti 79. E pensare che all’inizio non me ne veniva in mente neanche uno!) Ma figurati! Anzi, come sempre, mi stupisco della quantità di cose che abbiamo in comune…)

       

      Se il tuo blog fosse una canzone…

      Nothing brings me down di Emiliana Torrini. Mi piacerebbe riuscire a trasmettere la stessa dolcezza e purezza, lo stesso incanto.

      Invece, se il mio blog fosse il pezzo che ascolto quasi sempre quando scrivo, sarebbe Friends of the night dei Mogwai (messo su in loop fino a che non ho finito, se no l’atmosfera cambia e la qui presente autrice della domenica perde l’ispirazione).

       

      Il tuo rapporto con la scrittura/con la lettura

      Ho sempre amato scrivere, ma ammetto con candore che da bambina era più facile. Se la mia testolina pensava a una storia, dopo cinque minuti la mia mano la stava scrivendo. Ho avuto la fase “Storie a tema miominipony” e la fase “Storie del mistero”, in cui impavidi gruppi di dodicenni risolvevano questo o l’altro caso, di solito dopo essere scappati di casa.

      Questo rapporto ideale si è incrinato crescendo, quando sono sopraggiunte domande esistenziali come “Ma perché mai dovrei fare lo sforzo di scrivere questa scemenza?”.

      L’abitudine di scrivere per me stessa però non l’ho mai persa: non viaggio mai senza il mio diario, bisognerebbe avere sempre qualcosa di sensazionale da leggere in treno, direbbe la mia cara Gwendoline Fairfax.

      Per lavoro, mi è capitato di scrivere di qualsiasi argomento, pure di biomagneti e urne funerarie (non necessariamente nello stesso testo).

      Sul blog, scrivo soprattutto per desiderio di leggerezza. La domanda di cui sopra continuo comunque sempre a farmela.

      La lettura ha seguito all’incirca le stesse fasi: esplosione da bambina, timore misto a senso di colpa crescendo. Ho ricominciato a leggere con tranquillità e gusto solo da alcuni anni. Forse non leggo tanto quanto vorrei, ma non me ne faccio un cruccio. Mi distraggo facilmente e se in testa ho altri pensieri, altre storie o qualcuna delle mie fantamirabolanti idee geniali, non riesco a mettermi col naso su un libro.

      Detto ciò, sono una lettrice viziata: a casa ho una sessantina di libri ancora da leggere e sono capace di non trovare nulla che possa concorrere al titolo di Prossima Lettura.

      teatro.jpg

      Progetti in cantiere

      Il mio blog è un cantiere perenne, anche se non si vede. Da mesi mi ripeto che devo dargli una sistemata, ma rimando e rimando e rimando. A giugno mi ero promessa che entro settembre l’avrei fatto. No, non fatemi notare che ormai è ottobre.

      Ho delle rubriche in mente e vorrei portarle avanti con costanza, che non è di certo una delle mie virtù principali. Ad esempio, ci sono Le guide definitiveLe guide definitive, ovvero: come affrontare cose più o meno pratiche della vita di tutti i giorni se sei una persona poco pratica come la sottoscritta. Però non posso programmarle, perché mi vengono in mente sempre e solo quando è troppo tardi e sto già sclerando e l’unico modo per superare la frustrazione è riderci su scrivendo.

      Una rubrica iniziata e subito abbandonata (forse perché nata nel momento sbagliato) è Interviste tra le nuvole. L’idea era quella di andare a trovare persone che mi piacciono che fanno cose che mi piacciono nei luoghi dove le fanno e raccontarle attraverso un’intervista libera e non programmata (quelle che di solito si chiamano chiacchiere). La vorrei riprendere, ma qualcosa mi blocca. Che dici Manuela, riparto? Sì J

      Di certo so che continuerò a invitare ospiti per la rubrica I libri dei ricordi, perché frugare tra gli scatoloni dei libri e dei momenti dell’infanzia mi fa sempre sorridere gli occhi.

      Posted in Guestpost e interviste | 9 Comments | Tagged Anna Karenina, Elizabeth Strout, Elsa Morante, emma bovary, Harry Potter, Il soffitto si riempie di nuvole, Jonathan Franzen, Julien Sorel, L'isola di Arturo, Le correzioni, Lolita, Neil Gaiman, Norma Amitrano, Olive Kitteridge, Revolutionary Road, Richard Yates, Rimbaud, Sylvia Plath
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