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    • Il Calendario dell’Avvento letterario 2018 #10: decorazioni di Natale da creare con i libri

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 10, 2018

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      Questa casella è scritta e aperta da Serena di Follow the Books – racconti di una lettrice in viaggio

      stelline

      Amo il Natale, amo i libri e amo questo mitico Calendario dell’Avvento letterario, che ormai da anni seguo e attendo con gran trepidazione, come una vera e propria tradizione natalizia.

      Mentre cercavo qualcosa di cui scrivere per la mia cartellina, rigorosamente canticchiando carole natalizie e indossando calzini con le renne ricamate sopra, mi sono detta che sarebbe stato molto carino scrivere di Natale e libri, in un modo un po’ più pratico. E cioè pensando a delle decorazioni di Natale da creare direttamente con i libri, per un Natale da vera booklover.

      decorazioni

      Iniziamo subito con un paio di dichiarazione forti: sì i libri sono preziosi, no i libri non si distruggono senza motivo. Ok. Ma parliamoci chiaro: esistono anche libri brutti. Orrende edizioni, pessime traduzioni, agghiaccianti copertine. Di alcuni libri, diciamoci la verità, non sappiamo che farcene. Regalarli? Non è proprio lo scopo principale di “fare un regalo” quello di liberarsi di qualcosa che non vogliamo noi per primi. Conservarli per poi buttarli alla prima occasione? È un peccato. Possiamo donarli in biblioteca, portarli ai mercatini, oppure… Possiamo donargli nuova vita.

      alberi

      Per esempio potremmo creare delle deliziose decorazioni di Natale con i libri! Ve lo immaginate un albero di Natale letterario? E poi segnaposti per la tavola che possono essere conservati e riutilizzati come segnalibri, decorazioni e ghirlande da appendere per rendere l’atmosfera ancora più magica.

      Alcune idee sono davvero semplici da realizzare. Per esempio: prendiamo un palloncino, della colla vinilica, ritagliamo accuratamente delle pagine dal libro che abbiamo scelto. Spennelliamo abbondante colla sulle pagine e sui ritagli, e incolliamoli al palloncino. La colla va applicata sia sotto che sopra i fogli. Ricopriamo quasi del tutto il palloncino, lasciando fuori la parte con il nodino. Lasciamo asciugare per una notte. Quando la colla si sarà indurita con uno spillo buchiamo il palloncino: quel che ci rimane è la nostra pallina di carta. Possiamo usare brillantini, nastrini colorati, fiocchetti di neve in feltro, spago grezzo… possiamo liberare la fantasia. La pallina sarà imperfetta, ma unica. Creata da noi e a partire da un oggetto che amiamo tanto: un libro.

      palline

      Allo stesso modo possiamo inventarci di tutto e di più, dipende dalla creatività che abbiamo e dal tempo a disposizione. Si possono creare con la carta addobbi per l’albero (stelline, ghirlande, fiocchi di neve); segnaposti da tavola, che possono essere poi donati agli invitati come segnalibri; decorazioni per la casa, come piccoli alberelli di carta da poggiare sui davanzali delle finestre; ghirlande letterarie per abbellire le nostre porte. Insomma, ci possiamo davvero sbizzarrire nel creare le decorazioni di Natale con i libri.

      Tra l’altro, se creiamo le nostre decorazioni con la carta evitiamo anche l’uso spropositato di plastica che si fa solitamente durante questi giorni di festa. Mi raccomando però, quando le riponiamo dobbiamo ricordarci di avene molta cura, altrimenti l’anno successivo saranno inutilizzabili: le decorazioni di carta sono davvero delicate.

      Oh, quasi dimenticavo: si potrebbe addirittura costruire un albero di Natale fatto con dei veri e propri libri. Però occhio alle lucine, eh! Che come dice la canzone “si accendono e brillano”, e vicino alla carta bisogna stare attenti e scegliere quelle giuste, altrimenti si accende qualcos’altro.

      Insomma, i libri sono un bene prezioso. Mai buttarli. Piuttosto regaliamoli, vendiamoli, riutilizziamoli. Portiamoli con noi sotto altre forme, perché sono veri e propri doni. Buon Natale letterario a tutti!

      albero di natale

      Posted in Il Calendario dell'Avvento Letterario | 3 Comments | Tagged #AvventoLetterario, bookblogger, Follow the Books, Il Calendario dell'Avvento Letterario, Natale, Serena Di Battista
    • Il Calendario dell’Avvento Letterario#1 – L’eggnog di Edgar Allan Poe

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 1, 2015

      bannervale

      Che siate dei cattivissimi Grinch o degli irriducibili Scrooge, che abbiate deciso di credere o meno a Babbo Natale, che aspettiate con ansia il Gingerbread latte di Starbucks e la legalizzazione del cenone di Natale tutto l’anno o manteniate una ferrea dieta che non comprende il pandoro a colazione, la realtà è una sola: dicembre significa Natale.

      Siete dunque davanti a un bivio, e avete due scelte: spegnere la televisione, rinunciare a ogni mezzo di comunicazione, non uscire di casa per un mese e nascondervi sotto il piumone, o trascorrere questo mese insieme a noi.

      Chi siamo? Siamo un gruppo di blogger determinati a dare un’impronta meno convenzionale al Natale, e infarcire i giorni prima dell’Avvento, casella dopo casella, di curiosità letterarie, di libri, di poesie, di storie. Di cose belle.

      Ogni giorno qui sul blog sarà un blogger diverso (e potrei anticiparvi una lista, ma che razza di sorpresa sarebbe?) ad aprire una casella, svelandone il misterioso contenuto, intrattenendovi così dal primo al ventiquattro dicembre. Potere seguirci anche sui social con l’hashtag #AvventoLetterario.

      Approfitto dell’occasione per ringraziare tutti i partecipanti, in modo particolare Valentina di Peek A Book che mi ha aiutato a organizzare il tutto. Vorrei anche ringraziare Monica Naldi di MoMirAleLo (sito in costruzione), che ha realizzato il nostro banner dell’#AvventoLetterario, e Chiara di Librofilia, che mi ha aiutato a seguire la parte social.

      Siete pronti? Siete caldi? Allora infilatevi il vostro maglione con le renne più improponibile e mettetevi comodi.

      La prima casella la apro io, e ha quel sapore un po’ anglo-americano che mi piace tanto.

      Da cinque anni ormai lavoro con colleghi inglesi (non nella mia amata Albione, purtroppo) e il mio Natale si è arricchito di christmas carols, sciarade e nuove tradizioni eno-gastronomiche.

      Una delle mie preferite è bere l’eggnog, un salutare cocktail a base di brandy, uova, latte e noce moscata. L’ho bevuto per la prima volta ad Edimburgo, durante una serata freddissima, mentre cercavo di non congelarmi per arrivare al castello. Sono arrivata brilla e contenta, e Edimburgo mi è sembrata ancora più bella, con quelle atmosfere un po’ Hogwarts, un po’ gotiche. Parlando di gotico, indovinate chi era un altro celebre estimatore dell’eggnog? Edgar Allan Poe, signori e signore.

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      Source http://bit.ly/1MSIp6D

       

      Il giovane Edgar, studente presso la University of Virginia intorno al 1820, aveva scelto come attività extra-curriculari abbondanti libagioni di apple toddies (brandy di mele, mela cotta, Grand Marnier, moce moscata, scorza di limone) e, per l’appunto, eggnog. Secondo il biografo di Poe, James Albert Harrison,

      ”a sensitive youth, … surrounded by the social circle that thought convivial drinking and card-playing indispensable to remaining at all in polite society, would easily fall in with the habits of his ‘set,’ and perhaps cultivate them with passion or excess.”

      (per un ragazzo sensibile, circondato da persone secondo le quali bere e giocare a carte erano elementi indispensabili della vita in società, dev’essere stato facile acquisire i comportamenti del gruppo, forse dedicandosi ad essi con troppa passione, fino a portarli all’eccesso).

      In sostanza, non era colpa sua: la sua università era una party school, e il povero ragazzo doveva fare del suo meglio per ambientarsi. Noblesse oblige.

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      Quando lascia l’Università della Virginia per trasferirsi a West Point nel 1830, la sua passione per il brandy è diventata già leggenda. Il suo compagno di stanza, Thomas W. Gibson, lo ricorda affettuosamente con una bottiglia del miglior brandy sempre a portata di mano. La reputazione alcolica accompagna Poe per tutta la vita e anche oltre, tanto che per anni si è pensato che l’alcol fosse stato appunto la causa della sua morte (pare invece che sia morto di rabbia); inoltre, fino a qualche anno fa, un misterioso uomo mascherato, ribattezzato Poe toaster, ha fatto visita alla tomba di Poe ogni anno, in occasione del suo compleanno, lasciando una bottiglia di cognac e tre rose sulla tomba del poeta. Pare che in realtà tutta la vicenda fosse solo una trovata pubblicitaria, escogitata da un fanatico di Poe per celebrarlo.

      In ogni caso, il messaggio è chiaro: a Poe piaceva bere, e non gli andava di certo di aspettare Natale per dedicarsi a drinking games a base di eggnog. Fortunatamente, il poeta era in possesso di una ricetta di famiglia per preparare l’eggnog, tramandata – così vuole la leggenda – dal 1780, e arrivata fino ai giorni nostri, pubblicata nel 2012 in A Second Helping of Murder: Diabolically Delicious Recipes from Contemporary Mystery Writers, a cura di Jo Grossman e Robert Weibezahl (dato che siamo in periodo di strenne, potrebbe fare al caso dell’amico/amica appassionato/a di libri e misteri, che si cimenti magari anche un po’ in cucina…).

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      Ecco la ricetta dell’eggnog della famiglia Poe, che ho trovato qui (adattata da A Second Helping of Murder: Diabolically Delicious Recipes from Contemporary Mystery Writers e da The New York Times)

      1 oncia (28,35 grammi) di brandy

      1 oncia (28,35 grammi) di rum

      1 oncia (28,35 grammi) di Madera

      1 cucchiaino di zucchero

      1 uovo

      ¾ di una tazza di latte oppure 2 once (56,7 grammi) di panna

      noce moscata

      Aggiungete il ghiaccio e shakerate. Filtrate in un Collins (un bicchiere di tipo tumbler della capacità da 300 a 410 ml, utilizzato per servire drink miscelati quali appunto il Tom Collins dal quale prende il nome) on in un highball (bicchiere a forma cilindrica di tipo tumbler di capacità variabile tra 240 e 350 ml). Se usate la panna, aggiungete un po’ di latte. Spolverate la superficie con noce moscata a profusione.

      Soundtrack: Twelve days of Christmas, un Christmas carol semplicemente geniale e particolarmente adatto a brindare con l’eggnog (e a combattere l’Alzheimer): ogni strofa ripete anche quella precedente. Vi riporto le prime tre strofe qui sotto, così potete cimentarvi anche voi.

      On the first day of Christmas,

      my true love sent to me

      A partridge in a pear tree.

      On the second day of Christmas,

      my true love sent to me

      Two turtle doves,

      And a partridge in a pear tree.

      On the third day of Christmas,

      my true love sent to me

      Three French hens,

      Two turtle doves,

      And a partridge in a pear tree.

      Bonus extra: un drinking game letterario che allieterà le vostre serate di dicembre . Qualche esempio?

      – David Foster Wallace: bevete ogni volta che una frase ha due o più congiunzioni

      – Jane Austen: bevete ogni volta che qualcuno gioca a whist, va a cavalcare o si sposa

      – Gabriel García Márquez: Bevete per ogni personaggio che si chiama Aureliano (funziona solo con Cent’anni di solitudine)

      – Edith Wharton: Bevete ad ogni divorzio scandaloso, a ogni noveau riche che getta la New York bene nello sgomento, a ogni personaggio che scappa in Europa.

      Da consumare con moderazione 😉

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      Posted in Letteratura e dintorni | 31 Comments | Tagged #AvventoLetterario, A Second Helping of Murder: Diabolically Delicious Recipes, christmas carols, drinking games, Edgar Allan Poe, eggnog, Grinch, Il Calendario dell'Avvento Letterario, James Albert Harrison, Jo Grossman, Librofilia, Natale, Peek A Book, Poe toaster, Robert Weibezahl, Scrooge, The New York Times, Xmas is all around
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