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  • Tag: Molly Weasley

    • Il Calendario dell’Avvento letterario #23: un Natale da babbani

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 23, 2018

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      Questa magica casella è scritta e aperta da me medesima

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      Parafrasando Tolstoj: ogni Natale è magico a modo suo, ma qualcuno ci mette un po’ di magia in più. Questo Natale per me sarà diverso dai precedenti perché non lo trascorrerò in Italia, ma in Lussemburgo, mentre, per la fine dell’anno, volerò a festeggiare in Florida al Wizarding World of Harry Potter. Non vedo l’ora di accogliere l’anno nuovo non da babbana, ma circondata dalla magia di Hogwarts. Ma quali sono le differenze fondamentali tra un Natale babbano e un Natale da mago/strega?

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      La cena di Natale

      Una cena a Hogwarts non sarebbe poi così diversa da una cena di Natale babbana in Inghilterra. A Hogwarts si pasteggia a suon di tacchini e pudding flambé: nemmeno il mago più potente riesce a resistere alla bontà delle leccornie, o ad evitare di addormentarsi sul tavolo dopo il lauto pasto. Il tocco magico che manca decisamente nelle tavole babbane? Ogni volta che sono vuoti, i piatti si riempiono magicamente da soli (anche se in realtà anche molte nonne e mamme meridionali sembrano avere questo superpotere…il potere del desiderio di condividere e stare insieme supera in questo caso le bacchette magiche). Volete provare l’emozione di cenare a Hogwarts? È possibile presso gli Harry Potter Studios a Londra, che organizzano cene a tema sia per Halloween che a Natale. Se visitate Oxford, la mensa del college di Christ Church sembra uscita direttamente dalle pagine della Rowling. Se invece volete provare a portare un po’della magia di Hogwarts a casa vostra, armatevi di grembiule e di The unofficial Harry Potter cookbook. Wooden spoons at the ready!

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      I regali

      Alcuni dei regali ricevuti dal povero Harry finiscono dritti nella lista dei peggiori regali della storia (tipo gli stuzzicadenti e le monete da 50 centesimi omaggiate dai Dursley). Personalmente, non mi dispiacerebbe invece ricevere uno dei maglioni fatti a mano dalla signora Weasley (riproposti da Primark a prezzi molto accessibili, ma senza l’elemento casalingo e artigianale, purtroppo).

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      Temo invece che altri regali siano purtroppo un pelino più difficili da ricevere, tipo il mantello dell’invisibilità o una Firebolt. Si può invece rimediare a colpi di Cioccorane, caramelle di Bertie Bott o bottiglie di Burrobirra (ormai reperibili in diversi negozi specializzati o su Amazon).

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      Tradizioni natalizie

      Per alcuni versi, il Natale a Hogwarts ricorda quello babbano: eggnog, baci sotto il vischio (vi ricordate il primo bacio di Harry e Cho nella stanza delle necessità?) e canti di Natale – con la differenza che a cantarli spesso non sono carolers col cappello di Babbo Natale, ma giganti mezzi ubriachi, fantasmi quasi senza testa o il coro di Hogwarts, sotto la direzione del professor Vitious. La signora Weasley ama ascoltare le canzoni di Natale della sua cantante preferita, Celestina Warbeck; niente tombola per Harry e Ron, che preferiscono giocare agli scacchi dei maghi.

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      Non possiamo dimenticare le elitarie ed aristocratiche feste di Natale del professor Lumacorno (non che noi umili babbani saremmo mai stati invitati), o le magiche decorazioni di Natale della Sala Grande di Hogwarts, che farebbero impallidire anche i fanatici del Natale più entusiasti ed estremi: una dozzina di alberi decorati e illuminati da candeline accese, agrifoglio e gufi dorati, ghiaccioli e luci incantate che in realtà sono fatine, neve magica che cade dal soffitto.

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      Hogwarts raggiunge il suo massimo splendore in occasione dello Yule ball, diventando una Winter wonderland, un paesaggio incantato di neve e ghiaccio: una celebrazione della luce prima che Hogwarts precipiti nel caos e nell’oscurità.

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      Lo spirito del Natale

      Per dirla tutta, Natale non è sempre un periodo felice per Harry Potter. Non lo è quando vive della carità forzata dei Dursley, interrogandosi sulla sua identità e sentendo la mancanza dei genitori come non mai; non lo è durante il suo primo Natale a Hogwarts, durante le ore spese a guardare lo specchio delle brame, coltivando l’illusione di poter magicamente congiurare James e Lily  accanto a sé: non lo è quando, nell’ultimo capitolo della serie, Harry visita per la prima volta la tomba dei suoi genitori a Godric Hollow, dando una valenza quasi fisica a quella voragine che è la loro perdita.

      Ma il nostro mago preferito è magico anche e soprattutto perché non ha paura di confrontarsi con il dolore, con la perdita, con il male, con l’oscurità che alberga dentro di lui, con la confusione, con la rabbia. Nel bene e nel male, Hogwarts gli regala una casa, una famiglia di amici, un posto nel mondo: anche quando la pace e la serenità di questo posto vengono messe in discussione dalle forze del male, Hogwarts rimane sempre la casa di Harry e di tutti noi che amiamo rifugiarci tra le pagine della Rowling.

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      A Hogwarts Harry riceve i suoi primi regali di Natale: il mantello dell’invisibilità, il maglione fatto a mano dalla mamma di Ron, il flauto di legno fatto da Hagrid, le cioccorane di Ermione. In realtà, tra quei pacchetti più o meno magici sono nascosti i veri regali che Harry riceve: il senso di appartenenza, una maggiore consapevolezza e accettazione della sua identità e del suo passato, una famiglia di amici che rimarrà accanto a lui per tutta la vita, in modi e forme diverse.

      Che sia un Natale magico per tutti, anche per noi babbani.

      Soundtrack: Carol of the Bells

      Posted in Il Calendario dell'Avvento Letterario | 8 Comments | Tagged #AvventoLetterario, Harry Potter, Il Calendario dell'Avvento Letterario, JK Rowling, Molly Weasley, Natale in letteratura, Natale inglese, Potterhead, Ron Weasley
    • Il Calendario dell’Avvento Letterario #5: Natale a Grimmauld Place

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 5, 2016

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      Questa casella è scritta e aperta da Ilenia di Ilenia Zodiaco

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      Nella mia immaginazione – e scommetto, anche nella vostra – il Natale perfetto è ambientato ad Hogwarts. I dodici alberi imponenti che decorano la Sala Grande, il banchetto sontuoso, il cielo stellato al posto del tetto, la neve e qualche fantasma a burlarsi di voi. Ma non fatico a credere che abbiate bene in mente anche la scena in cui Harry e Ron, undici anni a stento, la mattina di Natale, si salutano e si scambiano i regali davanti al camino della Sala Comune di Grifondoro. La scena acquista un significato particolare perché sappiamo che è il primo vero Natale felice di Harry (che ha trascorso degli anni infernali dai Dursley), ma è anche una celebrazione di quello che sappiamo fin da piccoli: a Natale ci si può sentire felici e appagati per le cose più semplici, grati che coloro che ci stanno intorno si facciano “contagiare” dal clima di festa. Il Natale ha il potere di diffondersi e di superare il malumore individuale.

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      Le immagini che compongono il nostro sogno di Natale sono inevitabilmente classiche perché, molto banalmente, il Natale è tradizionale. Forse una delle poche tradizioni che si mantiene da secoli, pressoché inalterata nei suoi tratti fondamentali. Quando ero una bambina ricordo di essere rimasta molto colpita dal fatto che persino nei libri di Harry Potter questa festività di stampo cristiano venisse celebrata anche in un mondo magico e quindi “eretico”. Il Natale esiste persino in Harry Potter. Perché? Può essere snervante ritrovarsi con i nostri parenti, specialmente se abbiamo una famiglia disfunzionale e infelice (chi non ce l’ha?). Può essere impegnativo, fino ai limiti della commiserazione, il non riuscire a trovare idee o tempo per fare regali per tutti o l’impossibilità di comprarli per problemi economici. Può essere mortificante dover ricevere continuamente domande sulla propria immobile vita professionale o sentimentale. E poi certo, il Natale può essere molto più che un’esperienza imbarazzante. Può rappresentare l’occasione di sentirsi ancora più soli, di avere paura, provare dolore. Eppure persino in un mondo parallelo, fatto di bacchette e incantesimi, sembra proprio un appuntamento irrinunciabile.

      Particolarmente significativo sono i festeggiamenti natalizi presenti ne L’Ordine della Fenice. Sebbene sia forse il Natale più affollato della storia dei libri di Harry Potter (si celebra nel quartier generale dell’Ordine quindi c’è un via vai continuo), è anche uno dei più precari. Siamo sull’orlo della guerra contro Voldemort, la segretezza e la clandestinità rovinano in qualche modo l’atmosfera di festa. In più, Arthur Weasley si trova in pessime condizioni di salute perché morso da Nagini.
      Il Natale a Grimmauld Place è atipico anche perché c’è l’idea di una famiglia “allargata” che assomiglia più ad un’accozzaglia di disperati (MUGUNDUS FLETCHER!). La casa poi non è di certo La Tana ma una polverosa dimora di purosangue con idee piuttosto ristrette e ottuse di come dovrebbe comportarsi un mago.
      I personaggi quindi sono trapiantati in un contesto quasi ostile, Sirius è addirittura segregato in una casa che ha sempre odiato e in cui ha trascorso gli anni più infelici della sua vita (e chissà quanti Natali neri!).

      Eppure, tutti ritengono importante dare una parvenza festiva per il Natale: dalla disinfestazione domestica, alla preparazione della cena fino allo scambio di regali (potevamo mica farci mancare i maglioni di Molly per i gemelli?). Uniti nel malumore, si cerca di stare insieme perché, come dicevamo all’inizio, sono i momenti più semplici che ci ricorderemo e che proveremo sempre a ricreare, anche “negli attimi più bui”.

      Sirius dirà: “Quando tutto questo sarà finito, saremo una vera famiglia”. Sappiamo che non succederà ma quel momento, il fatto che lui l’abbia detto, sarà un ricordo importante per Harry. E i ricordi sono l’unica vera magia a noi accessibile in questo mondo. Almeno, la più potente. Il Natale ci ricorda di costruirli insieme. Melenso? Forse. Ma chiediamoci allora perché continuiamo a festeggiarlo.

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      Posted in Letteratura e dintorni | 1 Comment | Tagged #AvventoLetterario, Arthur Weasley, Con amore e con squallore, Grimmauld Place, Harry Potter, Hogwarts, Il Calendario dell'Avvento Letterario, Ilenia Zodiaco, Molly Weasley, Mugundus Fletcher, Nagini, Ordine della Fenice, Sirius Black, Voldemort
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