Impressions chosen from another time

Frammenti di letteratura, poesia, impressioni
Impressions chosen from another time
  • Home
  • English
  • About
  • Cookie Policy
  • Tag: La filosofia secondo BabyP

    • Il Calendario dell’Avvento letterario #8: le madri del mese di dicembre

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 8, 2017

      rosso intenso 2

      Questa casella è scritta e aperta da Vittoria di La filosofia secondo BabyP

      Giorgio Manganelli

      Giorgio Manganelli

       

      Le madri del mese di dicembre sono le più infelici dell’anno. Contano i giorni e le ore, poi moltiplicano: venticinque giorni per ventiquattro ore. Il mese di dicembre è una lunga domenica di seicento ore. Allora dici: gli interstizi d’infelicità vanno riempiti, il cuore deve pompare pace e amore e serenità, fino alle estreme periferie delle dita dei piedi.

      Le madri del mese di dicembre smettono di correre, di nuotare, di spalmarsi la crema anticellulite; ogni sforzo sarebbe vano in questo mese di aperiauguri e cesti di Natale coi funghetti sott’olio e il cotechino precotto. Prendi la bottiglia dal cesto, un moscato dolce, e ne assapori il perlage: in bocca un pugno di puntine da disegno.

      Le madri del mese di dicembre sono piene di aspettative, tutte deluse, frantumate. Ogni mattina rivolgono occhi di speranza al cielo di latta. Attendono un fiocco di neve, che danza ramingo nell’aria, un solo fiocco a dare senso al Natale: il Natale è bianco. Hai pagato lo stagionale, lezioni su lezioni individuali, sci e scarponi nuovi per i tuoi figli; guardi il cielo, un sospiro di nebbia danza ramingo nell’aria, e ti viene da piangere: il tuo Natale è grigio.

      Le madri del mese di dicembre spalancano la bocca e fanno: Oooh. Il Natale è ridondante, i bambini tendono al barocchismo. Le madri spalancano la bocca e fanno: Ooooh davanti a quei ceffi travestiti da Babbo Natale col vestito acrilico, Oooh davanti alle luci lisergiche della vetrina del macellaio, e ancora Ooooh, Che bella tazza con le corna di renna in porcellana. Oooh. Le tua casa è più Tiger che Ikea, la Danimarca ha invaso la Svezia, lucine lisergiche dentro i salotti i bagni le cabine armadio, e poi renne ed elfi e cuori, cuori che pompano l’amore cosmico.

      Le madri del mese di dicembre, sempre in competizione – a giugno era l’abbronzatura, a settembre l’inserimento più strepitoso, ora è il Natale, l’agone più duro -, allestiscono il presepio fatto come una volta col tappeto di muschio e il cielo di cotone; qualcuna ha consegnato la letterina brevi manu a Babbo Natale a Rovaniemi. Tu sei pure dimagrita, sarà stata la raccolta del muschio o il Circolo Polare Artico, o la rappresentazione della felicità.

      Le madri di dicembre sono un po’ nervose il giorno della recita di Natale, il figlio non è stato scelto per fare il protagonista, ma è Natale, bisogna amare il prossimo, persino quella bambina bionda al centro del palco.

      Entri, occupi la seconda fila con maglie giacconi capellini, la maestra è agitata, le madri davanti a te si spostano da destra a sinistra, poi da sinistra a destra; tu calma, interstizi vuoti o troppi pieni di chissà cos’altro. Buio, luce, bambini che recitano e cantano, uno imbalsamato, ma lei dov’è? Hai lo stomaco che si accartoccia: l’hanno dimenticata, forse esclusa. Buio, luce, arriva lei, stelline dorate nei capelli e occhi che cercano i tuoi. Sono qua!, vorresti alzarti e urlare, e invece i sui occhi continuano a vagare per la platea di nonne mamme e fratelli.

      Sono qua!, ti vede, le sue stelline sorridono, le dita dei tuoi piedi – gli interstizi? – formicolano.

      Posted in Letteratura e dintorni | 0 Comments | Tagged #AvventoLetterario, Giorgio Manganelli, Il Calendario dell'Avvento Letterario, La filosofia secondo BabyP, Vittoria Baruffaldi
    • Il Calendario dell’Avvento Letterario: regali filosofici

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 25, 2016

      14055783_10211061763881395_713273771_n

      Nota di Ophelinha: prima di passare la parola a Vittoria di La filosofia secondo baby P, che vi offre questo speciale natalizio, vorrei fermarmi un attimo a ringraziare tutti voi che avete partecipato all’#AvventoLetterario, arricchendolo ogni giorni di spunti, curiosità, parole, storie. Questo calendario non sarebbe esistito senza di voi, quindi grazie, di cuore.

      Vorrei anche ringraziare tutti voi che ci avete letto/condiviso/commentato ogni giorno, e Paola Chiesa che ha parlato di noi su La Stampa.

      Vi auguro un felicissimo Natale tramite l’immenso Leonard Cohen (nella mia testa, l’intero calendario è dedicato a lui, per ovvi motivi. Grazie delle parole, grazie della musica, Leonard. Grazie, sempre.)

      presents 1.gif

       

      Il rasoio di Ockham.

      Ockham, sostenitore dell’empirismo, mise in atto un principio economico che riducesse tutte quelle nozioni metafisiche che non facevano altro che complicare la vita.

      Il rasoio è uno strumento unisex che taglia in maniera definitiva menzogne e illusioni: zac a amore eterno, corpo perfetto, anima bella. Resta il mondo quale è, quello in carne e ossa, quello con gli amori che vanno e vengono, con le cosce a materasso e le anime perdute.

      Il mondo quale è va preso quale è: non c’è nient’altro da chiedere.

       

      Il tacchino induttivista.

      Russell raccontava la storia di un tacchino a cui veniva dato da mangiare sempre alle nove del mattino. L’animale, giorno dopo giorno, concluse, tramite l’osservazione dei casi particolari, che  “Tutti i giorni, alle ore nove, mi danno il cibo”. L’inferenza del tacchino fu smentita la mattina della vigilia di Natale.

      Il tacchino, dunque, oltre che possibile piatto di portata per la cena di Natale, è un valido argomento contro la pretesa induttivista di fornire regole universali partendo da casi particolari. Se, per esempio, tutte le mie amiche con figli hanno enumerato, all’alba dei cinque anni, la genialità dei propri bambini in qualcosa (legge all’incontrario, vibra il violino come uno tzigano ungherese, fa la trottola sui pattini a rotelle fino a scomparire), non è detto che anche mia figlia si esibisca in un numero simile. Lei sa solo ridere con le ciglia e baciare con i piedi.

      presents 2.gif

       

      Il cielo stellato sopra di me.

      Passata la moda della stella, è ora di regalare il cielo intero, con tutte le sue stelle e i suoi pianeti e, forse, gli extraterrestri.

      Il cielo stellato, suscitando venerazione per la sua grandiosità, restituisce l’idea di un’umanità piccola e insignificante (da una parte noi, le nostre lampadine, le nostre idee; dall’altra le stelle);  eppure siamo qua, ad ammirarlo.

       

      Una bacinella.

      A volte l’anima si mette a fare un grande bucato di pensieri: si riempie d’acqua saponata, simile a una bacinella, e lava tutto a mano, perché i pensieri sono capi delicati.

      Domande marcescenti, e risposte da stendere. Rilavaggi continui dei pensieri, quelli più ostinati trattati a 90 gradi. Visioni piene di macchie. Risciacqui vigorosi. Generose dosi di ammorbidente. Sfregamenti di idea contro idea. Teorie sulla vita lasciate in ammollo.

      Il lavaggio dei pensieri è un’operazione lunga e ostinata, i pensieri sempre sporchi.

      L’anima vorrebbe esondare, gonfiare di felicità, ma non ci riesce; non può, i pensieri la trattengono dentro quell’acqua stagnante. Deve imparare a ristagnare. A rassegnarsi alla sua forma quando non sa essere null’altro che una bacinella di plastica.

      Poi, a un certo punto, arriva la vita – con le ciabatte e lo scopettone, impaziente di sciogliere i pensieri – e getta in strada quell’acqua stagnante. Fluisce di nuovo.

       

      presents 3.gif

       

      Un giocattolo anti borghese.

      Barthes criticava i giocattoli moderni in quanto significano sempre qualcosa, qualcosa che rimanda al mondo degli adulti, a un destino segnato (sarai medico come il nonno, chef come quelli della TV, professoressa come la mamma). Il bambino si limita a utilizzare questo mondo già fatto: “gli si preparano gesti senza avventura, senza sorpresa né gioia”. Via il set della dottoressa Peluche, gli utensili da piccolo chef stellato, il kit della professoressa con la matita rossa e blu. Il vestito di Frozen, no, dice mia figlia, perché non condizionerà affatto il suo futuro ruolo di principessa.

      presents 4.gif

       

       

      Posted in Letteratura e dintorni | 0 Comments | Tagged #AvventoLetterario, Il Calendario dell'Avvento Letterario, Il rasoio di Ockham, La filosofia secondo BabyP, Roland Barthes, Vittoria Baruffaldi
    • Quattro chiacchiere, due tag e consigli per gli acquisti

      Posted at 11:50 am07 by ophelinhap, on July 26, 2016

      13707705_10153779726448379_3273935265539105628_n

      No, non sono sparita.

      Non ho vinto la lotteria, cambiato identità e comprato un’isoletta in qualche atollo sperduto e meraviglioso, dove vivere senza scarpe e coi capelli spettinati (almeno, non ancora).

      È semplicemente un periodo pieno: pieno di cose, cose che cerco di far succedere ma non arrivano; pieno di notizie da un mondo che fa sempre più rumore, e non il rumore che mi piacerebbe sentire. È insomma un periodo che mi fa desiderare silenzio, e leggerezza, mentre eventi e informazioni si accumulano così tanto da farmi perdere il filo delle cose che vorrei scrivere, mentre precipito nel delirio delle lettere motivazionali e delle gioie del precariato.

      Si parla tanto di crisi dei blog, ed è una cosa che mi fa riflettere abbastanza; tuttavia, ciò che mi ha fatto più pensare questi mesi, tra attacchi terroristici, Brexit e crisi varie, è la mancanza di figure forti di intellettuali (versus l’ipertrofia di opinionisti dell’ultima ora), che siano politicamente e socialmente impegnati e riescano ad aiutare a capire, a elaborare, ad essere meno confusi e spaventati dalle cose che ci circondano.

      Comunque, approfitto di queste quattro chiacchiere pre-vacanziere per parlare di cose totalmente diverse, di cose leggere, davanti a una limonata bella fresca, ché perfino qui al nord è arrivato qualche giorno d’estate, e rispondere velocemente a due tag: quello di Baylee de La siepe di more e quello della mia amica Alessandra di Una lettrice.

      i-luoghi-che-tag

       

      Il tag di Baylee si chiama I posti che tag e mi sembra più che adatto alla voglia di vacanza che ho in questo periodo – tanta, tantissima. Per entrambi i tag risponderò semplicemente alle domande e, anziché taggare a mia volta altri blog, vi consiglierò alla fine del post un po’ di blog che mi piacciono e che potreste recuperarvi durante le tanto sudate, meritatissime vacanze. Pronti?

       

      Il posto che porti nel cuore

      Londra, sempre.

      Il posto più divertente

      Porto, una minifuga con una mia carissima amica, una cena in un ristorante très chic in cui siamo finite per sbaglio, piene di sabbia dopo aver trascorso una giornata al mare. Non riuscivamo a smettere di ridere, specie dopo dosi generose di vinho verde, tanto che a un certo punto ci hanno suggerito che sarebbe stato meglio se ce ne fossimo andate. Siamo tornate in ostello alle cinque del mattino, non abbiamo sentito la sveglia e abbiamo preso l’aereo per un soffio.

      Il posto più commovente

      La casa di Anna Frank ad Amsterdam. Ho letto così tante volte il suo diario da ragazzina che non riesco a evitare di commuovermi ogni volta che ci ritorno.

      Il posto più deludente

      La porta di Brandeburgo a Berlino – me l’aspettavo immensa, non so perché. E Staten Island, dove mi è toccato scoprire, nel corso di una gita improvvisata, che c’è veramente pochissimo da fare.

      Il posto più sorprendente

      Il campus dell’università di Harvard a Boston. Ho sempre desiderato visitarlo e, quando è finalmente successo, la realtà si è rivelata migliore delle aspettative alimentate da Gilmore Girls.

      Il posto più gustoso

      Barcellona, dove ho mangiato la zuppa di pesce più buona del mondo. Budapest, dove ho passato quattro giorni a rimpinzarmi di gnocchetti e risotto al formaggio di capra e rape rosse. Il Salento e i frutti di mare crudi e freschissimi. Casa mia in Calabria.

      Il posto che ti ha lasciato un ricordo particolare

      Sempre Londra, e i ricordi sono tanti e preziosi: un picnic col vino bianco ghiacciato a Hyde Park, un karaoke improvvisato in metro, i pomeriggi alla National Gallery e poi a cercare libri alla Waterstone’s di Trafalgar Square, la mia prima volta all’opera.

      Il posto più romantico

      Sempre Londra. Sono ripetitiva, lo so. Qui ho cercato di spiegare alcuni dei (tanti) motivi.

      Il posto che vorresti rivedere

      Boston, di cui mi sono innamorata, e New York, perche è cosi immensa che non riesci mai a scoprirla abbastanza.

      Il posto dove ti piacerebbe andare

      Mi piacerebbe visitare il New England di Sylvia Plath e di Emily Dickinson e da lì passare al Canada di Alice Munro. La Cornovaglia di Ross Poldark e tutta la mia amata Inghilterra. La Scozia, dove mi sono sentita un po’ a Hogwarts.

      liebster-award

       

      Il tag di Alessandra è il Liebster Award 2016 (grazie, Ale!). Le domande proposte da una delle mie lettrici preferite sono le seguenti:

       

      Cosa stai leggendo?

      Ross Poldark di Winston Graham (pubblicato di recente in Italia da Sonzogno, nella traduzione di Matteo Curtoni e Maura Parolini)

      Per te qual è la storia d’amore più bella di tutti i tempi e perché? (Puoi citare libri, film ma anche raccontarmi come si sono conosciuti i tuoi nonni…vale tutto :))

      La mia inclinazione bovaristica propenderebbe per una delle mie amate storie maledette e infelici, tipo Anna Karenina, Cime tempestose o Non lasciarmi di Ishiguro. Ho da poco iniziato ad apprezzare le storie d’amore più sane e meno distruttive – tipo Elizabeth Bennet e Mr Darcy di Orgoglio e pregiudizio, per intenderci, o Hannah Coulter di Wendell Berry. Suggerirei qualcosa a metà strada, tipo Via col Vento: Rossella perde i suoi anni migliori dietro l’uomo chiaramente sbagliato (chi di noi non l’ha fatto, almeno una volta nella vita?) e perde Rhett. Non c’è lieto fine, ma l’ostinata, testarda fanciulla non si arrende, ché domani è un altro giorno.

      Passatempo preferito?

      Leggere il sabato o la domenica mattina a letto o in riva al mare. Le maratone su Netflix (ora sto guardando Orange Is The New Black). Un bel film. Un aperitivo appena fuori c’è il sole. Viaggiare appena posso. Scrivere quando ne ho voglia.

      Consiglia due libri imperdibili, due libri che secondo te tutti dovrebbero leggere. 

      Anna Karenina di Tolstoj, il mio libro preferito, e Lolita di Nabokov, scritto talmente bene che le parole si sciolgono in bocca con un retrogusto frizzantino. Leggerlo in lingua originale è un’esperienza quasi mistica.

      A cosa pensi prima di addormentarti?

      Sono una persona molto ansiosa e soffro d insonnia, quindi in realtà tendo a leggere fino ad addormentarmi ancora con gli occhiali e il Kindle in mano.

      Qual è un sogno che vorresti realizzare?

      Trascorrere un’estate a studiare a Harvard.

      Mini-vacanza. Qual è un posto in Italia che consiglieresti per trascorrere un bel weekend? 

      Consiglierei la mia Calabria, regione spesso sottovalutata che invece nasconde vere e proprie perle, come Tropea, Scilla, Capo Vaticano, il parco nazionale della Sila e quello del Pollino per gli amanti della montagna.

      Qual è un post del tuo blog che ti piace particolarmente? Linkalo.

      Parlerei più che altro di post ai quali sono particolarmente affezionata, tipo quelli su Sylvia Plath, il mio pellegrinaggio austeniano nello Hampshire o quello un cui racconto un po’ di cose su Ophelinha.

      Perché alle persone piace il tuo blog? 

      Francamente non ne ho idea, questa sarebbe più una domanda per i miei venticinque lettori di manzoniana memoria 😉

      Hai comprato qualcosa con i saldi?

      Ho comprato alcune cose durante il periodo dei saldi ma non in saldo – vale lo stesso? – tipo questo vestitino di Mod Dolly, un piccolo brand inglese che adoro, e questa gonna handmade di emmevi loves. Ho inoltre preordinato The Cursed Child, il sequel teatrale di Harry Potter in uscita in UK il 31 luglio, e non vedo l’ora di leggerlo (potete pre-ordinarlo anche in italiano, nella traduzione di Luigi Spagnol).

      Se potessi migliorare la tua vita cosa sarebbe la prima cosa che cambieresti? 

      Ci sono diverse cose che non mi rendono felice in questo periodo, e la precarietà non aiuta. Spero di trovare il mio posticino nel mondo al più presto, e riuscire a essere meno ansiosa, più serena.

       

      Come promesso, ecco una lista non esaustiva di blog che mi piacciono e che potreste recuperarvi durante le vacanze estive:

       

      Una lettrice

      Parole senza rimedi

      Citazionisti avanguardisti

      Il soffitto si riempie di nuvole

      Interno storie

      Librofilia

      Librangolo Acuto

      Just Another Point

      Casa di ringhiera

      La McMusa

      Bellezza rara

      Il tè tostato

      Riru Mont In Glasgow

      La filosofia secondo Baby P

      Il Club dei Libri

      Zelda was a writer

      Capitano mio Capitano

      Peek A Book

      Il mondo urla dietro la porta

      The Sisters’ Room, A Brontë-inspired Blog

       

      In inglese:

       

      Brain Pickings

      Yummy Books

       

      Avete anche voi bei blog da propormi (non necessariamente book o lit blog?) In caso affermativo fatelo nei commenti, e grazie!

      Soundtrack: You’ve got time, Regina Spektor

      faa35912f1994067d508d1e5d4d7eae1

       

       

      Posted in Ophelinha scrive | 14 Comments | Tagged alessandra pagani, Alice Munro, Anna Karenina, Bellezza rara, Brain Pickings, capitano mio capitano, casa di ringhiera, Cime tempestose, Citazionisti avanguardisti, Emily Dickinson, Hannah Coulter, Hogwarts, Il Club dei Libri, Il mondo urla dietro la porta, Il soffitto si riempie di nuvole, Il tè tostato, interno storie, Ishiguro, Just Another Point, La filosofia secondo BabyP, la mcmusa, La siepe di more, LibrAngoloAcuto, Librofilia, Liebster Award, Lolita, Londra, New York, Non lasciarmi, Orange is the new black, Parole senza rimedi, Peek A Book, Rhett Butler, Riru Mont in Glasgow, Ross Poldark, Rossella O'Hara, Sylvia Plath, The Cursed Child, The Sisters' Room, A Brontë-inspired Blog, una lettrice, Via col vento, Margaret Mitchell, Vladimir Nabokov, Wendell Berry, Yummy Books, Zelda was a writer
    • Un’ora con… Vittoria Baruffaldi di La filosofia secondo BabyP

      Posted at 11:50 am01 by ophelinhap, on January 29, 2016

      Lei si chiama Vittoria Baruffaldi, insegna filosofia e sul suo blog, La filosofia secondo BabyP, si dedica ad esercitare la meraviglia insieme a una piccola aiutante dallo stupore ineguagliabile.

      Ho scoperto il blog di Vittoria un pomeriggio brumoso di due anni fa, e ho passato ore a leggerlo, perdendomi nella sua capacità di infarcire di filosofia ogni momento del quotidiano, anche il più banale – almeno in apparenza.

      Dal 2 febbraio, Vittoria continuerà a raccontarci storie nel suo Esercizi di meraviglia. Fare la mamma con filosofia, Einaudi editore, che in realtà è il libro di babyP, ma anche un po’ di Vittoria, in fondo.

      12493499_10153437080062169_1981844528632190509_o

      Photo credits: Elena Datrino

       

      1) Come nasce La filosofia secondo BabyP?

      Il blog è nato nel 2012 con un’ambizione alla “meraviglia”, ma senza una forma precisa. Via via che scrivevo, la storia che volevo raccontare ha trovato la sua chiave nella filosofia.

      La storia è quella di una madre e una bambina che si fanno delle domande, e provano a illuminare il senso del loro rapporto, e delle cose che accadono intorno a loro. All’epoca leggevo parecchie cose sulle madri, ma trovavo solo risposte, consigli, informazioni: io, invece, avevo solo domande. Le ho messe a galleggiare nel blog: sono ancora lì.

      Perché la meraviglia è il primo passo, piacevole, luminoso: la difficoltà arriva quando la lasciamo andare e iniziamo con le domande, i capovolgimenti, le incertezze.

       

       2) Chi c’è dietro la filosofia secondo BabyP?

      Ci sono io, c’è lei. C’è il mondo che viviamo. Prendo spunto da questo mondo, ma non racconto la mia vita: c’è una forte componente d’immaginazione.

       

      3) Il tuo scaffale d’oro

      Lo scaffale d’oro è in continua costruzione, per fortuna. Ti dico i libri che sono stati importanti in una data fase della mia vita, e che continuano a esserlo per diversi motivi:

      • Calvino, Le fiabe italiane (il ricordo più affascinante e terribile della mia infanzia)
      • Cassola, Un cuore arido (il primo romanzo “da grandi” che ricordo di aver letto)
      • Cortázar, Rayuela; Barthes, Frammenti di un discorso amoroso; Queneau, Esercizi di stile (di quando sono rimasta a bocca aperta)
      • Everett, Glifo (un romanzo “filosofico”; tra i protagonisti: uno strano e divertente Barthes)
      • Morante, La storia (i personaggi più vicini alla “meraviglia”)
      • Ginzburg, Le piccole virtù (mi ha accompagnato, e sostenuto, mentre scrivevo)
      • Raboni, Tutte le poesie; Mari, Lettere d’amore a Ladyhawke; Pavese, Le poesie (la poesia, un amore tardivo; prima non ne ero capace)
      • Buzzati, Sessanta racconti (in particolare Sette piani e Inviti superflui; anche dei racconti mi sono innamorata solo in età adulta)

       

      4) Il tuo rapporto con la scrittura

      So che tipo di rapporto non è: non è urgente, non è terapeutico, non è smanioso.

      Il blog mi ha obbligato a una certa disciplina: per la prima volta avevo osato farmi leggere, e piano piano ho cercato di dare credibilità a quello che scrivevo. Poi è arrivata la proposta di Einaudi, e scrivere è stato un lavoro faticoso e lieve al contempo.

      Scrivo spesso, ma rimane poco: mi alleno a lasciarmi andare – a farmi visitare da immagini e parole -, ma dopo la revisione non rimangono che poche righe. Inoltre, ho bisogno di molto tempo per riuscire a mettere in fila le parole, e silenzio assoluto, il che non accade quasi mai.

      Ciò che più mi interessa è lavorare sullo stile – è l’elemento che più mi affascina anche quando leggo – ed essere coerente con me stessa (niente trucchi da quattro soldi, insomma).

      Ho, invece, un ottimo rapporto con la lettura, da sempre. Naturale, equilibrato e vario (a parte la letteratura di genere).

       5) Progetti in cantiere

      Il 2 febbraio uscirà Esercizi di meraviglia, per Einaudi. È una cosa che non avevo messo in conto, invece è accaduta: vorrei semplicemente vivermela.

      COP_Baruffaldi_Esercizi_di_meraviglia.indd

      taccuino

       

      Posted in Guestpost e interviste | 5 Comments | Tagged Carlo Cassola, Cesare Pavese, Dino Buzzati, Einaudi editore, Elsa Morante, Esercizi di meraviglia. Fare la mamma con filosofia, Esercizi di stile, Frammenti di un discorso amoroso, Giorgio Raboni, Glifo, Italo Calvino, Julio Cortázar, La filosofia secondo BabyP, La storia, Le fiabe italiane, Le piccole virtù, Lettere d'amore a Ladyhawke, Michele Mari, Natalia Ginzburg, Percival Everett, Raymond Queneau, Rayuela, Roland Barthes, Sessanta racconti, Un cuore arido, un'ora con, Vittoria Baruffaldi
    • Chasing Impressions

    • Categories

      • Anglophilia
      • Cartoline
      • Frammenti di poesia
      • Frammenti di un discorso amoroso
      • Guestpost e interviste
      • Il Calendario dell'Avvento Letterario
      • Letteratura americana
      • Letteratura e dintorni
      • Ophelinha legge
      • Ophelinha scrive
      • Rileggendo i classici
      • Uncategorized
    • Goodreads

Blog at WordPress.com.

Cancel

 
Loading Comments...
Comment
    ×
  • Nel rispetto del provvedimento emanato in data 8 maggio 2014 dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo blog usa dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento clicca qui.