Impressions chosen from another time

Frammenti di letteratura, poesia, impressioni
Impressions chosen from another time
  • Home
  • English
  • About
  • Cookie Policy
  • Tag: Il buio oltre la siepe

    • Harper Lee, una simpatica eccentrica

      Posted at 11:50 am02 by ophelinhap, on February 1, 2018

      Harper1

      Harper Lee, l’immortale autrice di To Kill A Mockingbird (Il buio oltre la siepe) era un’eccentrica, accanita paladina della sua vita privata; la dedica de Il buio oltre la siepe (for Mr Lee and Alice in consideration of Love & Affection) riesce già a sottolineare quanto le vicende biografiche e familiari della scrittrice siano al centro del suo romanzo. Di qui la necessità di proteggere se stessa e la sua famiglia dalla curiosità generata prima dall’incredibile successo del libro, poi dal suo adattamento cinematografico, che valse l’Oscar a Gregory Peck nei panni di Atticus Finch.

      Peck

      Harper Lee e Gregory Peck

       

      Nelle Harper Lee cresce a Monroeville, Alabama, rifiutando ostinatamente gonne e vestitini rosa e passando l’infanzia in salopette, come la sua controparte Scout nel romanzo.

      La persona più importante della sua vita è – e resta – suo padre, l’avvocato Amasa Coleman Lee (A.C). Sua moglie Frances è praticamente assente dalla vita di Nelle e di sua sorella Alice: soffre di disturbi bipolari e agorafobia e trascorre le giornate facendo giardinaggio e le notti suonando il piano. A.C. non si lamenta della sua situazione, non lascia né tradisce la moglie, sostenendo che ognuno nella vita abbia una croce da sopportare: l’importante è riuscire a farlo al meglio. Non fa mancare niente alla piccola Nelle, anzi: passa ogni serata a fare cruciverba con lei, a leggere con lei i giornali, a inventare giochi per incrementare il vocabolario della figlia, che è anni luce più avanti rispetto ai suoi compagni di scuola. Nelle inizia anche ad imitare il tic paterno di giocare incessantemente col suo orologio da taschino (tic che Gregory Peck avrebbe fatto suo nella versione cinematografica de Il buio oltre la siepe). La descrizione di A.C. risulta familiare, vero? A.C. è Atticus Finch, padre meraviglioso e faro morale per Nelle/Scout, pilastro della comunità, strenuo nemico di ogni forma di razzismo.

      Monroeville

      Monroeville, Alabama

       

      Una delle scene chiave del romanzi (Atticus Finch, che ha deciso di difendere in tribunale Tom Robinson, giovane di colore accusato – ingiustamente – di stupro, passa la notte sotto la finestra della cella in cui Tom è imprigionato in attesa del processo, per evitare che un gruppo di fanatici lo linci) è ispirata a un evento realmente accaduto: nell’agosto del 1934, un centinaio di membri del Ku Klux Klan organizzano una marcia per Monroeville, passando anche per la casa dei Lee. A.C. interrompe la manifestazione recandosi di persona dal Gran Dragone (il Ku Klux Klan era organizzato in “regni”, che comprendevano diverse province ed erano gestiti da un Gran Dragone), mettendolo di fronte ad un ultimatum: il Dragone avrebbe interrotto la manifestazione e fatto tornare a casa gli astanti o sarebbe stato citato in giudizio da A.C. stesso. C./Atticus Finch impartisce a Nelle/Scout una lezione morale difficile da dimenticare: spesso la cosa giusta da fare non è quella più facile, né quella più popolare, ma bisogna farla ad ogni costo, anche se significa attirarsi antipatie e inimicizie o addirittura restare isolati (come succede ad Atticus dopo l’impopolare decisione di difendere Tom Robinson in tribunale).

      Harper Lee e suo padre A.C.

      Harper Lee e suo padre A.C.

       

      Ultima curiosità che dimostra quanto Il buio oltre la siepe sia effettivamente legato alla biografia di Nelle: il suo compagno di merende era il suo vicino di casa, Truman Streckfus Persons (si si, proprio lui, Truman Capote), che nel romanzo è impersonato da Dill, il migliore amico di Scout. Per appagare l’intelligenza precoce e la vivacità intellettuale dei due bambini, A.C. aveva regalato loro una macchina da scrivere Underwood, dalla quale i due si separavano raramente. Probabilmente A.C. non immaginava che quei ragazzini sarebbero diventati due degli scrittori americani più conosciuti e celebrati (e che il loro successo sarebbe poi diventato motivo di attrito tra i due, specie per Truman, invidioso del fatto che la fama della sua vecchia amica Nelle avesse eclissato la sua. Truman, fattene una ragione!)

      untitled

      Truman Capote e Harper Lee

       

      Ultimissima curiosità: nel 2015, ben 55 anni dopo la pubblicazione de Il buio oltre la siepe, Harper Lee ha autorizzato la pubblicazione di un prequel de romanzo, Go Set A Watchman, suscitando un mare di polemiche e dubbi sulla sua lucidità mentale (Lee, che sarebbe morta nel febbraio 2016, soffriva all’epoca di forti vuoti di memoria). Se siete curiosi di saperne di più, ne ho parlato qui.

      Bush

      Posted in Letteratura americana | 0 Comments | Tagged Go set a Watchman, Harper Lee, Il buio oltre la siepe, Storie dietro la storia, Truman Capote, un classico è per sempre
    • #libriinvaligia5: per un pugno di classici

      Posted at 11:50 am08 by ophelinhap, on August 6, 2015

      e00989b94245461c5d4c99888ee1a687

      Finalmente anche il conto alla rovescia per le mie vacanze si è attivato, quindi, dopo due settimane trascorse a preparare pacchi e valigie per un trasloco… mi rimetto a preparare le valigie per tornare in Italia, affrontando il dilemma di ogni anno: quali libri portare con me, oltre al mio amatissimo Kindle?

      Come l’anno scorso, colgo la palla al balzo e vi suggerisco un pugno di classici da scoprire/riscoprire durante le vacanze. Che siate al mare, in viaggio, in montagna, in città o in ufficio (sigh!), buone letture!

      1) Il buio oltre la siepe, Harper Lee

      Di Harper Lee si è parlato tanto, tantissimo negli ultimi mesi, causa la riscoperta e la pubblicazione del suo inedito Go set a watchman. Io l’ho letto, ne ho parlato qui, e approfitto dell’occasione per sottolineare ancora una volta che – a prescindere da operazioni pubblicitarie più o meno infelici – GSAW non è Il buio oltre la siepe. Quindi, se aspettate l’edizione italiana per leggere un prequel/sequel dell’amatissimo classico, resterete estremamente delusi: sono due romanzi diversissimi, che affrontano tematiche più o meno simili da due prospettive estremamente diverse.

      Ergo, approfittate dell’estate per scoprire/riscoprire la Maycomb dell’adorabile Scout Finch, maschiaccio perennemente scalzo e in salopette che odia vestitini e scarpe di vernice, suo fratello Jem e l’inseparabile amico Dill (controparte romanzata di Truman Capote, amico d’infanzia della Lee). I tre si trovano a crescere in un momento storico pieno di cambiamenti per la società americana degli stati del Sud, con la fortuna di avere una vera e propria bussola morale: il mitico papà Atticus, che ha il vizio di giocare con l’orologio da taschino e l’inestimabile pregio di fare sempre ciò che ritiene giusto, a scapito delle conseguenze.

      buio

      Feltrinelli editore, trad. a cura di Amalia D’Agostino Schanzer

      2) Effie Briest, Theodor Fontane

      Ho letto questo romanzo molto recentemente, incuriosita da un tweet di Oxford World’s Classics che lo definiva la controparte teutonica di Anna Karenina, il mio romanzo preferito, per me vera e propria Bibbia della letteratura di tutti i tempi.

      Se nella prima metà del romanzo ho rischiato di cadere vittima della lentezza delle narrazione, nella seconda ho ceduto alla malia dell’innocenza e del candore con cui viene raccontata la storia di Effie, fanciulla diciassettenne data in sposa in quattro e quattr’otto a un ex pretendente di sua madre che ha più del doppio dei suoi anni. L’unica colpa di Effie è quella di essere sostanzialmente una bambina, che non si conosce, non conosce il suo posto nel mondo, e in mezzo alla sua tranquilla confusione cade preda delle avances del maggiore Crampas. Ovviamente, Effie è destinata a non vedere più la figlia Annuccia e a morire di tubercolosi lontano da lei e dal marito, il rigido barone Von Instetten, che vorrebbe perdonarla, ma attribuisce all’onore e alle apparenze un ruolo molto più importante di quello giocato dall’amore.

      Se Thomas Mann avesse dovuto scegliere solo sei libri, Effie Briest di Fontane sarebbe stato uno di quelli. Fidatevi del buon vecchio Thomas, e lasciatevi conquistare dalla sua apparente semplicità e dal candore di tempi andati: caratteristiche che, più o meno inconsapevolmente, sono tra quelle che cerco in un buon classico.

      Oscar Mondadori, trad. a cura di S. Bortoli

      Oscar Mondadori, trad. a cura di S. Bortoli

      3) Ritratto di signora, Henry James

      Isabel Archer è una delle eroine più belle e sfortunate della storia della letteratura. Affascinante, indipendente, intelligente, si ritrova ad ereditare un’ingente fortuna, e a compiere uno sbaglio di proporzioni colossali in ambito sentimentale, sposando un inquietante omuncolo interessato solo ai suoi soldi, l’insopportabile, pomposo Gilbert Osmond. La vera tragedia di Isabel è essere stata amata tanto, da tanti, e non essere mai riuscita a capire le persone, e a leggere davvero nel suo cuore.

      È uno dei miei libri preferiti, che rileggo volentieri a cadenza irregolare. Da affiancare all’omonimo film di Jane Campion, con una splendida Nicole Kidman e un cast di tutto rispetto, che include John Malkovich e Viggo Morgensen.

      Edizioni BUR, trad. a cura di B. Boffito Serra

      Edizioni BUR, trad. a cura di B. Boffito Serra

      4) L’età dell’innocenza, Edith Wharton

      Con L’età dell’innocenza, il suo dodicesimo romanzo, la Wharton diventa la prima donna ad essere insignita del premio Pulitzer (1921). Basta leggere L’età dell’innocenza per rendersi conto che il suo successo è più che meritato: la penna della Wharton attacca senza pietà l’ipocrita alta borghesia newyorchese della fine del XIX secolo, svelandone il volto nascosto da una maschera dorata.

      In questo contesto, Newland Archer, avvocato di belle speranze, si trova costretto a sposare May, scialba ma di buona famiglia, pur essendo perdutamente innamorato della cugina, la misteriosa e perduta contessa Ellen Olenska, colpevole di avere “un passato” (una vita scandalosa in Europa! Il divorzio da un dissoluto conte polacco!). Da affiancare all’omonimo film di Scorsese, che vede Michelle Pfeiffer nei panni della contessa Olenska e Winona Ryder in quelli di May Welland.

      eNewton classici, trad. a cura di P. Negri

      eNewton classici, trad. a cura di P. Negri

      5. Via dalla pazza folla, Thomas Hardy

      Confessione: ho iniziato a leggere il celeberrimo romanzo di Hardy da pochissimo, dopo aver visto il nuovo adattamento cinematografico con una splendida Carey Mulligan nei panni della protagonista, la bellissima, indipendente e sfortunata (avete notato quanto spesso questi aggettivi vadano insieme nella descrizione delle eroine dei classici?) Bathsheba Everdene. Anche Bathsheba, come Isabel Archer, ha la tendenza a far innamorare di sé un po’ tutti, dal leale fattore Oak al ricco Boldwood, che si rivela uno stalker della peggior specie. Ovviamente, si innamora dell’unico uomo che non la ricambia, il vanesio, sprezzante sergente Francis Troy, che la rende molto, molto infelice.

      Ah, è anche un romanzo pieno di pecore. Ci sono pecore ovunque. Anche molte mucche. Arcadia pura, insomma.

      pazza 07

      Garzanti, traduzione di Piero Jahier e Maj-Lis Rissler Stoneman

      6) Camera con vista, E. M. Forster

      Lucy Honeychurch è un’altra delle mie eroine preferite in assoluto. Di lei, il pastore Beebe dice che, se si arrischiasse a vivere come suona, sarebbe una delle persone più interessanti del mondo. E lo fa: lascia l’insignificante, freddo fidanzato Cecil per una vita di avventure con l’inappropriato, imprevedibile George, conosciuto durante un viaggio in Italia, complice uno scambio di camere.

      Da affiancare alla visione del film di James Ivory, con un’intensa Helena Bonham Carter nei panni della protagonista.

      Newton Compton, trad. a cura di  P. Meneghelli

      Newton Compton, trad. a cura di P. Meneghelli

      Ultimo consiglio libresco: dopo aver tanto parlato di eroine, vi suggerisco la lettura di un libro che ho amato molto (purtroppo non disponibile in traduzione italiana): How To Be A Heroine: Or, what I’ve learned from reading too much, di Samantha Ellis (di cui ho parlato qui).

      se

      Dalla redazione è tutto: vi auguro delle bellissime vacanze, piene di avventure, di parole, di storie.

      Soundtrack: Summertime, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong

      Posted in Ophelinha legge | 3 Comments | Tagged Anna Karenina, Atticus Finch, Bathsheba Everdene, Bur, Camera con vista, E. M. Forster, Edith Wharton, Effie Briest, Feltrinelli, Garzanti, Go set a Watchman, GSAW, Harper Lee, Henry James, Il buio oltre la siepe, Isabel Archer, Jane Campion, L’età dell’innocenza, Lev Tolstoj, libriinvaligia, Lucy Honeychurch, Movies, Newton Compton, Oscar Mondadori, Oxford World's Classics, Pulitzer, Ritratto di Signora, Scout Finch, Theodor Fontane, Thomas Hardy, Thomas Mann, Truman Capote, un classico è per sempre, Via dalla pazza folla
    • Chasing Impressions

    • Categories

      • Anglophilia
      • Cartoline
      • Frammenti di poesia
      • Frammenti di un discorso amoroso
      • Guestpost e interviste
      • Il Calendario dell'Avvento Letterario
      • Letteratura americana
      • Letteratura e dintorni
      • Ophelinha legge
      • Ophelinha scrive
      • Rileggendo i classici
      • Uncategorized
    • Goodreads

Blog at WordPress.com.

Cancel

 
Loading Comments...
Comment
    ×
  • Nel rispetto del provvedimento emanato in data 8 maggio 2014 dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo blog usa dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento clicca qui.