Impressions chosen from another time

Frammenti di letteratura, poesia, impressioni
Impressions chosen from another time
  • Home
  • English
  • About
  • Cookie Policy
  • Tag: Giulia Cordelli

    • Il Calendario dell’Avvento Letterario#19: Natale in casa Sedaris

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 19, 2015

      bannervale

      Questa casella è scritta e aperta da Giulia di La cornacchia sepolta

      sedaris

       

      Sì, lo so che a Natale bisogna essere tutti più buoni. Però a Natale spesso siamo tutti semplicemente più falsi, quindi per favore spegnete O’ Tannenbaum e mettete da parte quel mieloso Canto di Natale. No, che credete, ho anche io le mie tradizioni natalizie, ora ve ne metto a parte, così poi mi ringrazierete. Innanzitutto mettete su Grandma got run over by a reindeer  di Elmo & Patsy o Fairytale of New York  dei Pogues, poi prendete Holidays on ice di Sedaris e cominciamo.

      Come chi? Sedaris, il cinico umorista statunitense scrittore di racconti che colleziona scheletri di pigmei e modellini di gole umane e che percorre ossessivamente ogni giorno le strade dell’Essex per ripulirle dall’immondizia. Perché proprio Sedaris? Perché se leggete Holidays on ice troverete dei fantastici pezzi umoristici cinici e grotteschi che distruggono l’ipocrisia del Natale in tutti i suoi aspetti più falsamente buonisti e consumistici. Ma noi non abbiamo tempo di leggerlo tutto, quindi vi parlerò solo dell’unico racconto autobiografico dell’intera raccolta: Dinah, la zoccola di Natale.

      santaland_artwork_for_web_s
      In Dinah, la zoccola di Natale, Sedaris racconta un episodio avvenuto durante le feste natalizie quando era adolescente e lavorava come lavapiatti in un centro commerciale. In quel periodo era ancora un ragazzino incorrotto, sognava di diventare un autore televisivo di una trasmissione in cui, insieme ad una scimmia, avrebbe affrontato le più stravaganti avventure per arrivare, alla fine, ad avere delle rivelazioni che avrebbero sconvolto tutti per chiarezza e sincerità, anche la massa di avidi clienti con maglioncini natalizi e spillette di Babbo Natale che gli sfilavano davanti con indifferenza. Fino a quando un’avventura ce l’ha per davvero quando accompagna la sorella in uno dei quartieri più squallidi di tutta Raleigh per andare in soccorso di Dinah, un’amica prostituta in difficoltà. Dinah passerà l’intera nottata in casa Sedaris, diventerà l’esotico fulcro attorno al quale girerà l’attenzione di tutti, un puttanone in hot pants e gilet dai seni enormi e cascanti con il mascara sbavato, un essere carnevalesco che tutti chiamano “zoccola” al quale la mamma, sempre impeccabile, chiede scusa per il proprio abbigliamento.

      Le altre famiglie potevano intonare  tutti i canti natalizi che volevano o bere eggnog fino a svenire: la famiglia Sedaris stava dando rifugio ad una zoccola, e questo bastava a riconsiderare il mondo intero. Questo evento così straordinario segna per David il passaggio dall’innocenza di un bambino che crede nell’assoluta bontà del Natale alla consapevolezza dell’esistenza di un mondo adulto dove esistono persone che, anche quando nasce il bambin Gesù, sono semplicemente delle zoccole.

      “Presto sarebbe giunto il Natale e noi, gente di questo paese, ci saremmo raccolti intorno ad alberi tutti uguali, dando voce alla nostra gioia con triti cliché. Avremmo arrostito tacchini fino al loro estremo, lucido destino […] e in fin dei conti la cosa mi stava bene. Qualsiasi regalo avessi ricevuto, un aspirapolvere industriale o una scimmia nasica vecchia e rugosa, non mi avrebbe mai reso felice come il fatto di sapere che eravamo l’unica famiglia in tutto il quartiere ad avere una prostituta in cucina. A partire da quel giorno, la parola “zoccola” avrebbe assunto per me un significato del tutto nuovo, che io e la mia famiglia avremmo condiviso nel nostro modo intimo e privato. Di colpo ebbi questa rivelazione. Così, senza preavviso.”

      babbo-natale-homer-simpson

      Posted in Letteratura e dintorni | 4 Comments | Tagged #AvventoLetterario, Dinah, Elmo & Patsy, Fairytale of New York, Giulia Cordelli, Grandma got run over by a reindeer, Holidays on ice, Il Calendario dell'Avvento Letterario, La cornacchia sepolta, la zoccola di Natale, Pogues, Raleigh, Sedaris
    • Il Calendario dell’Avvento Letterario#2: alberi di Natale letterari

      Posted at 11:50 am12 by ophelinhap, on December 2, 2015

      bannervale

      Questa casella è scritta e aperta da Giulia de La Cornacchia Sepolta 

      This is an evaluation image and is Copyright Acclaim Images LLC. Do not publish without acquiring a license. Image number: 0515-0812-0800-3048. http://www.acclaimimages.com/_gallery/_pages/0515-0812-0800-3048.html

      L’albero di Natale è un’istituzione, diciamo la verità. Come tanti simboli del Natale ormai è slegato dalle sue origini, e ognuno lo vede e lo fa un po’ come gli pare. Anche gli scrittori hanno la loro opinione e le loro preferenze in merito all’abete più importante di tutti. James Joyce, ad esempio, ne regalò uno piccolo, di plastica e con la neve finta al nipote: nulla di più triste. Niente in confronto a quello di Dickens in Un albero di Natale, ornato con frutti magici e oggetti strani, una vera “materializzazione delle fantasie dell’infanzia”. Eh sì, Dickens col Natale ci sapeva fare, ma non fu lui ad introdurre l’albero di Natale in letteratura. Il primo autore importante a citarlo in una delle sue opere fu Goethe ne I dolori del giovane Werther. Tra i tanti dolori, infatti, Werther riesce (ebbene sì) a provare anche una gioiosa estasi quando, visitando Lotte, vede un albero decorato con candele, mele e dolcetti. Evidentemente i tedeschi non sono bravi solo con i mercatini, perché in diversi ne hanno elogiato gli alberi di Natale. Coleridge e Dickens, ad esempio, lodarono la meraviglia degli abeti tedeschi decorati con delle candele accese. Come non gli prendessero fuoco io non lo so, comunque l’albero di Natale, cari miei, non è solo un oggetto gioioso.
      Ora mi dispiace rovinarvi l’atmosfera, ma vorrei parlarvi di uno degli alberi di Natale che io preferisco, che è quello che si trova in Casa di bambola di Ibsen, e non è che sia proprio il simbolo dell’armonia e della pace, anzi. L’opera teatrale racconta l’evoluzione della bambolina/allodola Nora, che, più che donna, sembra una bambina capricciosa, che dovrà fare i conti con ritorsioni e sconvolgimenti del proprio mondo. L’albero di Natale è presente in tutto il testo e simboleggia la natura decorativa della protagonista, che con l’albero condivide il ruolo di ornamento della casa.  L’albero, inoltre, registra i cambiamenti e quindi i diversi stati d’animo di Nora. All’inizio dell’opera l’albero è al centro della stanza, ha un posto di rilievo come Nora che si prepara a strabiliare tutti con la sua tarantella. All’inizio del secondo atto, invece, viene descritto come “saccheggiato e scarmigliato, con le candeline consumate”, e infatti Nora ha appena ricevuto brutte notizie ed è scarmigliata e consumata tanto quanto l’albero. È quindi anche il simbolo della progressiva distruzione di Nora. Come l’albero è tradizionalmente associato alla gioia del Natale, così l’idea della famiglia di solito è associata al calore e alla felicità. Chi meglio di Ibsen avrebbe saputo sgretolare queste vostre convinzioni?

      Bare christmas tree 2
      Lo so, lo so, Ibsen e il suo pessimismo scandinavo non sono proprio il massimo per festeggiare con gioia l’arrivo del Natale, ma non siete contenti ora che ogni volta che vedrete il vostro bell’alberello tutto decorato e illuminato penserete a  quella povera donna-albero intrappolata in un matrimonio senza amore ad abbellire un salotto che è più una camera delle torture?

      Posted in Letteratura e dintorni | 11 Comments | Tagged #AvventoLetterario, Casa di bambola, Coleridge, curiosità letterarie, Dickens, Giulia Cordelli, Goethe, I dolori del giovane Werther, Ibsen, James Joyce, La cornacchia sepolta, Lotte, Nora, Un albero di Natale, Xmas is all around
    • Chasing Impressions

    • Categories

      • Anglophilia
      • Cartoline
      • Frammenti di poesia
      • Frammenti di un discorso amoroso
      • Guestpost e interviste
      • Il Calendario dell'Avvento Letterario
      • Letteratura americana
      • Letteratura e dintorni
      • Ophelinha legge
      • Ophelinha scrive
      • Rileggendo i classici
      • Uncategorized
    • Goodreads

Blog at WordPress.com.

Cancel

 
Loading Comments...
Comment
    ×
  • Nel rispetto del provvedimento emanato in data 8 maggio 2014 dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo blog usa dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento clicca qui.