I carry my love
As a child, a one year old,
Carries a chestnut leaf:
So seriously holds the outstretched hand –
It is so difficult to balance the tiny step
With giant autumn all around.
From the trees
Fall and fall
Rustling golden secrets
And confuse his steps.
But the little one does not slip.
He holds on to his leaf
And elegantly walks into the blizzard of leaves.
Vizma Belševica (1931-2005) Translation from the Latvian by Astrida Stahnke
(Porto il io amore
come il mio bambino, di un anno,
porta una foglia di castagno:
è così serio quando tiene la mano tesa –
È così difficile bilanciare i suoi piccoli passi
circondati dall’immensità dell’autunno.
Dagli alberi
fruscianti segreti dorati
continuano a cadere
confondendo i suoi passi.
Ma il piccolo non scivola.
Regge saldamente la sua foglia
e incede elegantemente nella tempesta di foglie).
Latito, lo so.
Sono stata un po’ in giro, ho fatto un po’ di cose, che non sono andate esattamente come volevo, ma anche questo fa parte del gioco (almeno così mi sforzo di credere).
Conto di tornare in maniera un po’ più stabile, o manifestarmi in alti luoghi (tipo qui): ma sapete già che programmazione e costanza sono il mio tallone d’Achille, quindi abbiate pazienza, e continuate a sopportarmi.
Nel frattempo, vi mando qualche cartolina virtuale da Riga, dove, tra una coincidenza presa al volo, una valigia persa e un impegno di lavoro, sono riuscita a fare una passeggiata e a fare un giro al bellissimo Globuss bookstore, libreria internazionale che propone titoli in lettone, inglese e russo, con una vasta selezione di classici e testi scolastici. Tra una copia di Anna Karenina (che è un po’ la reginetta della sezione classici, con mio immenso gaudio) e un tè ai mirtilli nel caffè Kafka, al piano superiore della libreria, sono anche riuscita a scattare qualche foto.
Ho intravisto anche la suggestiva libreria nazionale lettone, dal battello sul fiume Daugava. Il gioco di luci al tramonto sulla piramide è particolarmente suggestivo.
Se capitate a Riga, passate dal Folkklubs ala pagrabs pub, per un paio di pancake alle patate, un bicchiere di birra locale (la Užavas ha conquistato perfino me, che solitamente vado di Chablis) e una sosta nella biblioteca del pub (la foto è molto scura, ma il pub è una sorta di caverna).
Buona passeggiata!
Per saperne di più: ho scovato questa bella antologia di poesia lettone, pubblicata dalla University of Iowa Press (purtroppo solo in inglese)
Soundtrack: Liszt – Balada No.2, eseguita dal pianista lettone Armands Abols