Te ne sei andato.
Il biglietto da tempo prenotato.
Te ne sei andato.
(Troppo leggero il tuo bagaglio,
troppo pesante il mio).
Te ne sei andato
senza aspettare coincidenze, senza ritardi,
senza cambiare i tuoi programmi
senza un biglietto né un saluto
senza avvertirmi.
Te ne sei andato.
Ti avrei dato i miei occhi ed il mio fucile.
Te ne sei andato
(essere odiato, amato, odiato, amato)
Non ho mai potuto chiamarti amore.
Ora posso farlo – che paradosso!
Mio amore, mio amato,
te ne sei andato.
Ti avrei donato i miei occhi ed il mio fucile.
Ti avrei donato il mio cuore e la mia pelle.
Ti avrei donato la mia anima e le mie viscere
(Eri me più di me stessa,
ero te più di te stesso).
Il tuo ricordo mi lacera e mi dilania,
cane arrabbiato che urla e non sai mai quando morderà,
Prometeo sospeso proteso bloccato in un attimo
l’unico
l’ultimo.
Un attimo
l’ultimo
tu che mi giri le spalle
(l’odore di te ancora sulla mia pelle)
e te ne vai.
Semplicemente.
Ma io darei
i miei occhi ed il mio fucile,
la mia testa e la mia anima
ogni singolo pezzetto della mia essenza
per il mio amato amore
per riaverti qui con me.
Ma io guaderei
torrenti di lacrime amare
ma io scalerei
picchi ibernati di sofferenza e di oblio
per essere rischiarata
dall’unico raggio di sole
l’unico
l’ultimo…
E la chiarezza abbacinante
di averti già vissuto
di vedere me stessa nei tuoi occhi.
Lo stupore allucinante
di essere complici,
come riprendere una conversazione mai interrotta
come ritrovare il compagno di un viaggio lasciato a metà.
Te ne sei andato
senza avere avvisato.
La voragine mi divora dentro,
il buco nero mi dilania,
il freddo mi iberna e mi isola,
rendendomi invisibile,
alienandomi.
Ma io darei
diecimila anni della mia inutile vita
ventimila gocce del mio sangue
ogni fibra del mio essere
per riavere
le tue mani.
Le tue mani,
semplici lunghe lisce essenziali,
le tue dita di luce e di ombra,
piacere e dolore.
Il tuo viso.
Metafora obliata già amata in una vita passata,
agrodolce rimembranza viva più che mai,
pena costante ulcera ferita piaga che nessuno può vedere
(sono piena di cicatrici).
Le tue mani
Il tuo viso
Il tuo sorriso.
Raggio di sole in una giornata spettrale,
tanto timido quanto inaspettato quanto
amato.
Le tue mani, il tuo viso ed il tuo sorriso.
Tutto ciò che ricordo
di quegli attimi amari
sono le tue ossa e le tue guance.
Tu
le tue mani
il tuo viso ed il tuo sorriso
le tue ossa e le tue guance
il tuo sonno ed il tuo cuore
la tua insonnia e la tua anima
così semplice così essenziale
vorrei essere polvere e mischiarmi alla tua
così semplice così essenziale
sarò giorno e notte sarò alpha ed omega
sarò la tua dea sarai il mio signore
sarò se.
Se tu tornerai da me.
E tornerai da me.
Se tornerai da me
Ma tornerai da me.
Se.
